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Archeologia e Montagna
Età romana - Reperti
 
Sezione curata da Gaia Pignocchi di Ancona
 
La lapide di Postumia Victorina da Vipiteno,
un ricordo non deperibile
 

 
 

 
 

 
La lastra funeraria romana

La lastra funeraria romana
di Postumia Victorina da Vipiteno
La lastra funeraria romana con iscrizione (II sec. d.C.) è stata rinvenuta nel 1497 in occasione dei lavori di scavo delle fondamenta dell’attuale chiesa parrocchiale Nostra Signora delle Paludi (Unsere liebe Frau in Moos) di Vipiteno.

Oggi è conservata sulla parete nord all'interno della chiesa, ma fino agli anni ’80 era murata esternamente e questo spiega anche il pessimo stato di conservazione della lapide e dell’iscrizione, che è stata recentemente restaurata e resa leggibile marcando le lettere incise, molto consumate, con il colore rosso.

L’iscrizione racconta una personale vicenda familiare di una donna romana di Vipitenum, Postumia Victorina, la quale ancora in vita, fece realizzare per il genero Tiberio Claudio Reticiano la tomba e la lastra funeraria in previsione di un futuro utilizzo della sepoltura anche per sè, come ci suggerisce la formula epigrafica V(iva) F(ecit).

V[IVA] F[ECIT] POSTVMIA VICTORINA SIBI ET TI[BERIO] CLAVDIO RAETICIANO GENERO PIISSIMO

La donna, Postumia Victorina, è identificata con il nome gentilizio, derivato dalla gens Postumia, seguita dalla forma femminile del cognomen paterno, Victorina.
In età romana le donne non avevano nomi propri come è per noi oggi, ma erano conosciute con il nome e il cognomen della gens e della famiglia paterna, declinati al femminile.
 
L’uomo, Tiberio Claudio Reticiano, ha un cognomen ormai pienamente latino derivato dall’etnico raeticus che potrebbe forse suggerire un’antica origine retica della sua famiglia.
Anche il nome Tiberio Claudio, molto diffuso in età imperiale, richiama genericamente quello dell’imperatore Claudio (Tiberio Claudio Cesare Augusto Germanico) al quale si deve proprio la romanizzazione della Raetia e dei territori ancora liberi fino al Danubio nel 50 d.C.

Il ritrovamento della iscrizione sepolcrale potrebbe indicare la presenza, nell’area attualmente occupata dalla chiesa parrocchiale e dal vicino cimitero cittadino, di una necropoli romana lungo la via di accesso all’insediamento di Vipitenum.

Chiesa parrocchiale Nostra Signora delle Paludi di Vipiteno
 


 
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