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Amici della Montagna
Amici della Montagna
 
Creton Di Culzei (2458 m.)
Via Ferrata “Dei 50 Del Clap”
 
Servizio e immagini di: Enrico Nascimben - Treviso - CAI Sezione di Spresiano
 

 
 

 
 

...all'attacco...

...all'attacco...
La magnifica ascensione che si articola attraverso il Gruppo dei Clap, nelle Alpi Carniche Occidentali, è qui suddivisa in due giornate.

Primo giorno: si percorre la statale n° 465 (al confine tra Veneto e Friuli V.G. – indicazioni stradali Casera Razzo e Forcella Lavardet) e si parcheggia l’auto presso il centro sci di fondo Pian di Casa (1236 m.).
Dietro il ristorante ci s’incammina sul sentiero 201: inizialmente si procede su comoda mulattiera ma, ben presto, i segnavia conducono in ripida risalita attraverso il folto di un bel bosco di conifere.
Si prosegue, uscendo dalla vegetazione, sino ad attraversare un tratto franoso in falsopiano dotato di semplici attrezzature (funi, passerelle di tronchi).
Di nuovo si riprende in salita e attraverso gli alberi, sino ad arrivare in prossimità del Rifugio De Gasperi, ove si pernotta (1767 m.).

   
...avanti...sempre!

...avanti...sempre!
Secondo giorno: innanzi al rifugio ha inizio il Sentiero Corbellini (segnavia 316), lo si segue con andamento costante e si superano così due colatoi rocciosi attrezzati con staffe metalliche.
In prossimità di un terzo canalino di franamento, mentre il sentiero 316 procede per prati, a sx si notano evidenti tracce che in breve portano all’attacco della Via Ferrata dei 50 (circa 40’ dal rifugio).
Fune metallica e staffe ben posizionate consentono di superare salti rocciosi affiancati da vegetazione (mughi) e conducono in risalita continua attraverso un più ampio canalone detritico.
E’ necessario procedere con cautela poiché le rocce sono friabili ed è forte il rischio di caduta pietre.
Attraverso gradoni di roccia, ben attrezzati solo nei punti più ostici, si raggiunge una forcella erbosa.
La via procede seguendo il filo di cresta e mantenendosi prevalentemente sul versante settentrionale.
E’ questa la parte più spettacolare dell’itinerario: si affronta e supera un pinnacolo roccioso in forte esposizione e quindi si alternano spigoli, diedri e stretti camini la cui risalita richiede discrete doti alpinistiche.
Costante di questa prima parte dell’itinerario è la massima esposizione su baratri impressionanti!
Così procedendo si raggiunge la sommità del Pilastro dei 50 del Clap (2395 m. – 3 ore dal rifugio).
   
...verso il "Creton di Culzei"...

...verso il "Creton di Culzei"...
Attraversando ora il Creton di Culzei su ampio terrazzamento detritico, la via porta dapprima in discesa lungo uno stretto canalino e poi nuovamente in faticosa risalita su tracce di sentiero (staffe infisse nelle rocce) ed infine su bel diedro esposto e ottimamente attrezzato.
Si guadagna finalmente l’agognata meta: la vetta del Creton di Culzei (2458 m. poco meno di 4 ore dal rifugio).
Procedendo per pochi metri lungo la cresta, s’incontra la via di ritorno.
La discesa non deve essere assolutamente sottovalutata: si affronta un canale in parte attrezzato e quindi un’interminabile gola rocciosa che fa perdere quota con rapidità.
La gola è stata male attrezzata: è infatti presente un lungo cavo metallico (totalmente sprovvisto di fittoni intermedi) che infonde falsa sicurezza.
Utilizzandolo, ci si rende subito conto del pericoloso “effetto liana” che produce.
Anche in quest’ultima parte, poiché il sentiero è cosparso di detriti, è davvero grande il rischio di smuovere e far cadere pietre sugli escursionisti che ci precedono!
Si raggiunge così la Forca dell’Alpino e si procede discendendo un nuovo canale solo in parte attrezzato: questo porta infine sul Sentiero Malavoglia che riconduce con facilità al rifugio.
Da qui, per il percorso del primo giorno, si rientra al parcheggio.
   
Itinerario spettacolare ed affascinante, la Ferrata dei 50 è tuttavia “viziato” dal costante pericolo di caduta sassi nonché dalle modeste e poco rassicuranti attrezzature collocate lungo la via di discesa.
Ciononostante, la via deve essere annoverata tra le più belle ferrate della regione.
L’ascensione è stata infatti tracciata in maniera ottimale, seguendo linee pulite e mai inutilmente forzate.
Itinerario lungo ed impegnativo sia dal punto di vista fisico che da quello tecnico, non deluderà certo gli appassionati che decideranno di preferirlo alle più note ed affollate escursioni dolomitiche!
   
...in massima esposizione...

...in massima esposizione...
...Samuele "Titus" sullo spigolo...

...Samuele "Titus" sullo spigolo...
   

...in "faticosa" risalita...
Tempo di percorrenza 1° giorno:
Pian di Casa – Rif. De Gasperi ca. - 1 h e 30 min

Tempi di percorrenza 2° giorno:
Ferrata dei 50 – rifugio – Pian di Casa ca. - 7 h e 30 min

di Enrico Nascimben

   
   
 
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