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Amici della Montagna
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LA MONTAGNA DI IERI E DI OGGI
Percorsi per piccoli escursionisti
 
I sentieri del Monte Conero tra mare, monte e archeologia
Il sentiero 1/a e 1/b alla scoperta dell’area delle incisioni rupestri
 
Maggio 2011
Gaia Pignocch
 

 
Naturalmente tutte le escursioni vanno svolte sempre nel pieno rispetto delle norme di sicurezza (condizione fisica, abbigliamento adeguato, viveri ed acqua, messa in sicurezza nei tratti più esposti, informazioni sull’agibilità e la durata del percorso e, fondamentale, sulle previsioni meteo).
 
 

 
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Montagna Ieri e Oggi
 

 
Altemontagne © 2013


 
Il Monte Conero (popolarmente conosciuto come Monte d’Ancona) (572 m), tra Ancona e Sirolo, è l’unico rilievo costiero che interrompe la bassa e sabbiosa fascia litoranea adriatica estesa in maniera pressoché continua da Trieste al Gargano.

A picco sul mare, tra la città di Ancona a nord e i centri turistici di Sirolo e Numana a sud, il Monte Conero è un'oasi verde protetta nel cuore dell’omonimo Parco regionale, con luoghi di grande interesse naturalistico e paesaggistico da scoprire a piedi, in mountain bike ed anche a cavallo lungo sentieri immersi nel silenzio della macchia mediterranea e del bosco, tra corbezzoli, ginestre, lecci, pini.

Numerosi sono i sentieri percorribili, alcuni estremamente facili che si snodano sul versante meno ripido del monte rivolto a sud-ovest, verso le colline e le montagne dell’Appennino marchigiano facilmente visibili nelle giornate limpide.
Altri sentieri affacciati sul versante a mare, segnato da alte falesie che caratterizzano questo tratto di costa, sono potenzialmente più pericolosi in quanto stretti e molto esposti su terreno marnoso talvolta instabile (seguire sempre la segnaletica e le indicazioni).

I sentieri del Conero si possono suddividere in sentieri a mare, che consentono di scendere in alcune bellissime spiagge raggiungibili solo a piedi, e sentieri del monte, che conducono ad esplorare questa singolare montagna con scorci panoramici di grande bellezza alla scoperta delle attrattive naturalistiche e delle tracce archeologiche lasciate dall’uomo.

Uno dei percorsi classici è quello che vi condurrà all’area delle incisioni rupestri raggiungibile da diversi punti e lungo diversi sentieri.

Il sentiero più comodo (sentiero 1/a e 1/b) parte dal piazzale sommitale del Monte Conero, raggiungibile in auto percorrendo la SP1 da Ancona o da Sirolo, fino al bivio, in località Fonte d’Olio, da dove si stacca la strada che con ripidi tornanti sale al parcheggio del Monte Conero (476 m), dove si può lasciare l’auto (parcheggio a pagamento).
 
Prima di iniziare la nostra facile escursione vale la pena percorrere il viale di lecci che conduce alla vicina chiesa medievale di San Pietro, dall’attuale facciata neoclassica, che conserva nell’interno le testimonianze della sua origine romanica. Il convento, prima benedettino e poi dei camaldolesi, luogo ideale per vivere in solitudine e nella preghiera, è stato trasformato in un rilassante hotel.

Ritornati al piazzale del parcheggio si imbocca la strada asfaltata chiusa al traffico (segnaletica 1/a per Pian Grande) che conduce in direzione ovest costeggiando un’area militare che oltrepassiamo fino ad un bivio con una sbarra.

Seguiamo ancora le indicazioni del sentiero 1/a che ci conduce tra una fitta boscaglia ad un punto panoramico, il cosiddetto Belvedere nord, dove la vegetazione si dirada e rimarrete incantati dalla vista panoramica a perdita d’occhio lungo questo tratto di costa adriatica, dalla baia di Portonovo al promontorio dove sorge la città di Ancona per poi seguire il litorale sabbioso adriatico in direzione nord fino a Pesaro.

Ritorniamo sui nostri passi lungo il sentiero 1/a fino al bivio con la sbarra (indicazioni ex convento camaldolesi) dove proseguiamo a destra in leggera discesa seguendo le indicazioni “incisioni rupestri” del sentiero 1/b, che diventa sempre più stretto dopo aver superato una seconda sbarra in prossimità di un bivio dove imbocchiamo il largo sentiero sulla sinistra.
Proseguendo diritti lungo la strada asfaltata si raggiunge la brutta struttura del Centro Rai dove nel 1963 è stato individuato un importante giacimento archeologico con livelli del Paleolitico, risalenti a più di 100.000 anni fa, e livelli più recenti dell’età del bronzo e romana.

Dal sentiero 1/b una deviazione tra la boscaglia vi condurrà ad una piccola radura occupata da una bancata rocciosa sulla quale sono visibili alcune incisioni più o meno profonde che da subito catturano l’attenzione per la loro singolarità. Gettando uno sguardo d’insieme alla superficie rocciosa si notano canaletti, vasche rettangolari, buche di diverse dimensioni ed altri segni di sicura valenza simbolica tracciati dalla mano dell’uomo, associabili a forme di culto di epoca preromana.

Si tratta di un documento di arte rupestre di grande interesse, che rappresenta un unicum non solo nelle Marche ma anche nel centro Italia, in corso di studio da parte della scrivente, per la cui datazione occorre ancora molta prudenza.
La sua realizzazione sembrerebbe in relazione a forme di ritualità complesse legate alle acque e all’idrografia del Monte Conero, in associazione con aspetti magico-terapeutici e con culti propiziatori di età pre-protostorica.

Ritorniamo sul sentiero 1/b e scendiamo un breve tratto fino a ritrovarci in un’ampia radura erbosa conosciuta con il nome di Pian di Raggetti, da dove lo sguardo spazia a 180 gradi verso le colline marchigiane e le montagne dell’Appennino, dai Sibillini a sud al Monte San Vicino e ancora più a nord fino al Catria.

 
Possiamo ora ritornare sui nostri passi fino al parcheggio pronti per un’altra escursione alla scoperta di questa splendida “montagna” tra mare e colline.
 

Testo e immagini a cura di Gaia Pignocchi
 
 
 
Indirizzi di questo sito: www.altemontagne.it www.altemontagne.com www.altemontagne.net
   
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