Rifugio Cesare Branca
 
rifugio Cesare Branca - 2493 metri
 
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IMPORTANTE: A causa di eventuali sopravvenuti cambiamenti ambientali del percorso, si consiglia sempre, prima di effettuare una escursione di reperire informazioni e percorsi sempre aggiornati presso Sezioni CAI di competenza - Enti del Turismo locali.
La presente descrizione è a solo scopo di dare una indicazione preventiva.-
 
  • Luogo a valle - parcheggio - Punto di Partenza: parcheggio dell'albergo - rifugio dei Forni
  • Tempo: 1 ora.
  • Dislivello: 317 m.
  • Impegno: escursione facile.
  • Indicazioni: Molto bella la vista sul ghiacciaio durante il cammino e sul monte S. Matteo.
  • Apertura: dal 1 marzo al 15 maggio e 1luglio al 15settembre.

  • Salire all'albergo dei Forni (m. 2176) poi, trascurata la sterrata che sulla sinistra si dirige verso i rifugi Pizzini-Frattola e Casati, imboccarne un'altra alla sua destra (segnavia 28 A) che parte in piano con vista sul sottostante ampio parcheggio.
    Si arriva ad un bivio dove una deviazione a destra in discesa conduce ad uno sbarramento artificiale.
    Bisogna invece proseguire e poco dopo ignorare un'altra stradina che scende sempre alla piccola diga.
    Al successivo bivio viene segnalato il rifugio Branca a 1 ora, mentre deviando sulla destra si va ad una vicina area pic-nic.
    Si inizia dunque a salire tenendosi alla destra del torrente Cedec che scorre nell'ampio vallone e più avanti lo si attraversa su un ponte in legno.
    La salita si accentua ma solo per un breve tratto con il quale si arriva ad un altro bivio dove occorre ignorare la stradina che a sinistra prosegue verso il rifugio Pizzini.
    Superando alcuni tavoli e panche in legno, si prosegue prima diritto in piano e poi in leggera salita.
    Un torrente scorre sotto il percorso.
    Ecco un altro bivio: a sinistra c'è un sentiero per la Malga Fornaccia e il rifugio Casati, diritto il Branca.
    Qui si trova anche un cartello, discosto dalla strada, che segnala il punto dove arrivava il ghiacciaio all'inizio del XX° secolo.
    La salita diviene ora più accentuata.
    Si superano una fontana e due panchine in legno, una per lato.
    Superato un cartello che segnala il rifugio a 10 minuti, il percorso diviene veramente molto ripido e sale con alcuni tornanti.
    Giunti in cima, si prosegue con un tratto in piano poi riprende la salita.
    La strada ora è protetta a valle.
    Si trova infine una stradina che sale sulla sinistra e un'altra che scende a destra, ma il rifugio ormai è li di fronte e in un attimo lo si raggiunge

    Ringrazio Stefania per la cortese collaborazione

    Questo itinerario non è adatto anche ai bambini.

 
Buona Montagna
 

 
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