Il tragitto inizia dal medievale Castello di Presule (parcheggio - 840 m), che si staglia sullo sfondo dello Sciliar, dove si imbocca subito un sentiero pianeggiante tra il bosco fino ai ruderi della cosiddetta “cantina dell’oste” (Wirtskeller), dotata di un mirabile sistema di raffreddamento naturale grazie ai getti di aria fredda che fuoriescono dagli anfratti rocciosi.
Da qui si può scendere seguendo le indicazioni del “Sentiero dei masi” fino all’antico maso Gemoanerhof, da dove si gode di una splendida vista sulla stretta Valle di Tires fino al Catinaccio, allungando però il percorso, oppure si seguono le indicazioni per Aica di Fiè che conducono lungo la stradina asfaltata che sale al paese, disseminata di crocifissi in legno ed edicole votive, sulla quale si incontrano altre bellissime case contadine (Gfingerhof, Guntschöllerhof).
I masi, ora accoglienti agriturismo derivati da strutture antichissime dove ora come allora si allevano animali e si coltivano alberi da frutto e vite, sorgono al margine del bosco di castagni, molto apprezzato da secoli per i suoi frutti e per il legno.
Prima di raggiungere la piccola frazione di Aica di Fiè si devia sulla destra (da Presule ca. 4, 5 km) per scendere al Maso Fonthof (797 m), sul ripido pendio sotto il paese, il più grande maso in pietra di età medievale dell’Alto Adige, dove sembra veramente di essere ritornati indietro nel tempo. Da qui si gode di una vista stupenda sui prati terrazzati che sovrastano la stretta e angusta Valle di Tires scavata dal Rio Brie e lo sguardo arriva fino alla Valle Isarco e alla conca dove sorge la città di Bolzano.
Si può quindi proseguire lungo il vecchio sentiero passando davanti al vicino Maso Fingerhof, dove era un insediamento neolitico e dove si conserva un affresco medievale con San Giorgio, fino a raggiungere la splendida chiesetta di Santa Caterina, al termine del Sentiero dei masi di Aica. Sulla parete esterna della chiesa è possibile ammirare gli affreschi quattrocenteschi dai colori ancora brillanti che narrano le vicende di Santa Caterina d’Alessandria martire, con San Michele arcangelo che pesa le anime, al quale inizialmente la chiesa era consacrata, e San Cristorforo, protettore dei viandanti. (Da Presule ca. 8 km)
Per ritornare a Presule è possibile salire fino ai 1015 m del pianoro erboso dove si erge la Schnaggenkreuz (Croce di Schnaggen) (da Santa Caterina salendo lungo il sentiero 5, oppure dalla chiesa di San Giovanni ad Aica di Fiè, al termine della salita lungo la via Crucis), da dove si discende direttamente al parcheggio del castello. (Dalla partenza ca. 12 km)
Dalla Schnaggenkreuz partono numerosi sentieri, come indicano i tanti cartelli segnaletici, ma sarà per un’altra volta!